La Slovenia ha le idee chiare. Il Governo vuole evitare un caso simile a Cipro e vuole salvarsi da solo dalle difficoltà economiche del periodo. Per farlo si ha la necessità di fare scelte coraggiose e importanti per tutta l’Europa.
Il messaggio arriva dal Premier sloveno Alenka Bratusek. La donna, quarantadue anni, è stata chiamata a guidare il Parlamento come un Presidente del consiglio d’emergenza.
Fino ad oggi, malgrado la pochissima esperienza politica, faceva parte del ministero delle Finanze.
Da un giorno all’altro si è trovata sulle spalle un intero governo, che ha il compito di guidare tenendo a bada una coalizione assolutamente eterogenea facente capo al centro sinistra.
La Bratusek è leader di un partito neonato, il leftwing-liberal “Slovenia positiva”. Ora, da lei e dalle sue decisioni passa il futuro del suo paese.
La Slovenia è fortemente a rischio crisi. Qualcuno, i soliti detrattori, vedono la situazione dello Stato simile a quella di Cipro o a quella della Grecia o di Spagna e Portogallo.
Slovenia e Italia intrattengono molti interscambi per un valore annuale di 6,7 miliardi di euro. E un paese con cui l’Italia ha un interscambio di ben 6,7 miliardi di euro. Il premier Bratusek ha inviato a Bruxelles durante la scorsa settimana due documenti importanti che rappresentano due obiettivi prioritari del Paese. Il primo è quello di risanare e bilanciare i conti pubblici, il secondo è quello di riattivare e rilanciare l’economia.