Un interessante articolo di FiscoOggi enuclea le caratteristiche e la storia delle opzioni binarie introdotte ufficialmente nel mondo della finanza soltanto nel 2008. Oggi si è ritenuto necessario comprendere più a fondo come tassare le rendite che arrivano da questi strumenti d’investimento.
Piccola storia delle opzioni binarie. Le opzioni binarie sono state introdotte nel mondo finanziario nel 2008 all’interno della Chicago board options exchange. I nuovi strumenti sono apparsi subito molto all’avanguardia nella cornice del trading, oltre che facili da usare e ad alto rendimento.
Una definizione più tecnica. Le opzioni binarie sono dunque strumenti d’investimento ma a livello fiscale, anche per la definizione della tassazione delle rendite, come devono considerarsi? Il trading binary è uno strumento finanziario derivato che si basa sull’andamento di una certa variabile (che siano quotazioni, tassi di cambio, prezzi delle merci e via dicendo) ma non la influenzano direttamente.
La tassazione. La Commissione Europea ha specificato nel 2010 che siccome le opzioni binarie sono strumenti derivati corrisposti in capitale, possono essere considerate strumenti finanziari e devono essere trattati come tali anche per quanto riguarda l’imposta da applicare.
Se la Consob in Italia non autorizzerà i broker ad intervenire nel nostro paese, i trader dovranno accontentarsi di usare broker esteri per cui l’unico regime fiscale applicabile è quello dichiarativo e deve essere corrisposta un’imposta pari al 20 per cento sulle plusvalenze.