L’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sarà progressivamente spalmata nell’arco temporale di tre anni: le risorse saranno diminuite al 60% il primo anno, al 50% il secondo anno e al 40% al terzo anno.
Successivamente, saranno abolite completamente. Sono queste le novità contemplate dal ddl varato oggi dal Consiglio dei ministri.
Dopo aver commentato il provvedimento al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha dichiarato di confidare “nel fatto che il Parlamento lo approvi rapidamente perché ne va della credibilità del sistema politico italiano di essere in grado di essere visto dai cittadini come un sistema che è in grado di convincerli a finanziarlo”.
Il ministro De Girolamo, intanto, ha fatto presente che c’è riserva su tutto
Che il percorso in Parlamento del provvedimento approvato dall’esecutivo possa essere complicato ne è convinta anche il ministro delle Politiche agricole che afferma che ancora nulla è deciso e tutto è da vedere. Il riferimento è ai tempi dell’abolizione dei fondi pubblici. In altri termini, sarà il Parlamento europeo a decidere.