I giovani che non hanno un lavoro sono la vera preoccupazione europea. In pratica nel Vecchio Continente l’allarme maggiore è legato alla disoccupazione giovanile. A dirlo e spiegarlo in modo scientifico ci ha pensato l’ILO, l’Organizzazione internazionale del lavoro.
►Record di disoccupati in Spagna
L’ILO fa parte dell’ONU ed ha pubblicato un rapporto sulla situazione lavorativa mondiale. Il grande problema da affrontare oggi è che la crescita della disoccupazione giovanile che sarà ancora costante nei prossimi 5 anni. Nel 2018 il tasso di disoccupazione giovanile arriverà al 12,8 per cento. E’ una crisi che interessa soprattutto i giovani ma che deve essere affrontata dal punto di vista economico, sociale e politico.
►I giovani hanno difficoltà con i mutui prima casa
Il tasso di disoccupazione giovanile, che riguarda i lavoratori di età compresa tra 15 e 24 anni, è cresciuto molto. Nel 2007 era pari all’11,5 per cento ed ora nel 2012, è arrivato al 12,4 per cento. Tanto dipende dal rallentamento globale dell’economia ma non sembra che su questo fronte ci sia un barlume di miglioramento.
In più, oltre ai giovani senza lavoro, sono aumentati anche i giovani che hanno lavori precari, temporanei o part time. Rispetto ai periodi analoghi a questo, già visti in passato, l’elemento nuovo è il perdurare della crisi.