L’Ance avverte il Governo: pericolosissimo abbassare la guardia per quanto concerne i debiti della Pubblica amministrazione. Un passo è stato fatto con l’approvazione alla Camera del decreto ma non è sufficiente.
Non basta perché il Dl sblocca solo 7,5 dei 19 miliardi necessari nel 2013. All’appello ne mancherebbero dunque circa dodici. Risorse che se venissero rimesse in circolo, farebbero aumentare il Pil dell’1 per cento.
In un dossier esposto oggi a Roma i costruttori edili hanno messo in fila una serie di numeri relativi ai pagamenti.
In ballo, nello specifico, ci sono 19 miliardi di pagamenti in ritardo per quanto riguarda i lavori pubblici. Di questi, sette sono a livello statale e dodici sono a livello locale.
A fronte di ciò, come ha messo in evidenza l’Ance, il piano contempla “Soltanto 7,5 miliardi di pagamenti in conto capitale nel 2013 e nessun pagamento nel 2014”. Ne consegue che rimarrebbero non pagati 12 miliardi di euro di crediti delle imprese nel settore costruzioni.
Ai 7,5 miliardi si arriva mettendo insieme i 4,5 miliardi riconosciuti a Comuni e Province (su 5,2 miliardi di richieste), i 2,2 spettanti alle Regioni e i 500 milioni (su domande per 1,2 miliardi) distribuiti alle Pa centrali.
Male anche il piano di certificazione dei crediti, che procede a rilento. Secondo il decreto pagamenti, il piano bloccarsi entro il 29 aprile. Tuttavia, stando all’Ance si protrarrà almeno fino al prossimo mese.