Nel contesto sempre più cruciale della sostenibilità aziendale, si rintraccia frequentemente il dibattito sui fattori ESG, un acronimo che abbraccia una vasta gamma di aspetti, tra cui quelli di natura ambientale, sociale e legati alla governance. Questi elementi sono i pilastri su cui si erige la misurazione dell’impegno sostenibile delle aziende, un indicatore determinante per la creazione di una reputazione solida e di fiducia nei confronti dei consumatori, degli investitori e, in un’ottica più ampia, della società nel suo complesso.
L’analisi e il conseguente soddisfacimento dei criteri ESG riflettono un impegno tangibile nel ridurre l’impatto ambientale, promuovere la responsabilità sociale e garantire una governance aziendale efficiente e trasparente. Questi fattori vanno ben oltre l’ottica di profitto a breve termine e si focalizzano sulla costruzione di relazioni solide e a lungo termine con gli stakeholder, contribuendo a posizionare le aziende come attori responsabili e consapevoli del loro ruolo all’interno di una società sempre più sensibile alle questioni etiche e ambientali.
Cosa significa ESG?
Quando si parla di ESG, ci si riferisce all’acronimo che indica gli aspetti Environmental (Ambientali), Social (Sociali) e Governance (Gestione). Di cosa stiamo parlando, esattamente? Ci riferiamo a un complesso di criteri che riguardano non solo le questioni ambientali ma anche quelle sociali e di governance che devono necessariamente essere parte integrante delle strategie aziendali. Inoltre, questi stessi fattori vengono esaminati attentamente dagli investitori quando considerano investimenti sostenibili.
L’integrazione di questi fattori nelle strategie aziendali comporta un profondo cambiamento, soprattutto a livello di mentalità e del modello aziendale adottato. Ed è in questo contesto che il concetto di sostenibilità si fonde con quello della finanza.
Il settore della finanza etica e sostenibile
Il concetto di sostenibilità nel campo finanziario si riferisce a strumenti di finanziamento pubblico, come ad esempio il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ampiamente discusso negli ultimi tempi. Inoltre, esistono strumenti di finanziamento privati, come i Green Bond, che possono rappresentare un trampolino di lancio ideale per la realizzazione di progetti sostenibili e “verdi”, con un impatto positivo sia sulla società che sull’ambiente.
La finanza etica, nota anche come finanza green o finanza verde, può coinvolgere investimenti sia nel settore pubblico che in quello privato. Le istituzioni europee hanno elaborato una serie di azioni mirate a combattere la crisi pandemica, puntando su un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, che dovrebbe essere il principio guida di ogni strategia politica.
In questo contesto, è stato introdotto il primo regolamento a livello dell’Unione Europea, il Regolamento (UE) n. 2088 del 2019, legato al Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile, un’iniziativa ambiziosa finalizzata a rendere gli investimenti finanziari più sostenibili. Questo regolamento impone una serie di obblighi legati alla trasparenza per gli operatori finanziari.
In generale, gli investimenti legati alla finanza verde sono strettamente collegati a progetti di sostenibilità, tra cui l’efficienza energetica, la gestione delle risorse idriche, l’economia circolare e la produzione di energia da fonti rinnovabili.