La situazione americana è senz’altro una delle migliori del momento eppure dopo la pubblicazione dei dati del PIL qualcuno ha iniziato a ricredersi. Tutto sembra legato al calo della spesa del governo americano che sembra aver inciso parecchio sull’economia a stelle e strisce e pochi sono gli analisi che avevano considerato ogni evenienza.
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La politica economica di Washington nei primi tre mesi dell’anno è stata caratterizzata dall’austerity che, come sappiamo, adesso è criticata da numerosi fonti economiche. La crescita, poi, c’è stata davvero visto che l’economia americana ha fatto registrare un incremento del 2,4 per cento su base annuale ma rispetto a quello che avevano previsto gli analisti siamo un pelino al di sotto. Rispetto alle aspettative siamo sotto dello 0,1 per cento.
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In linea di massima possiamo dire che la crescita del paese è rallentata per via della riduzione della spesa pubblica che ha inciso sull’attività delle imprese benché la scelta, poi, sia stata portata avanti a livello governativo. In generale resta fuori da questo discorso soltanto il comparto agricolo.
Adesso, tutto sembra essere nelle mani di chi sceglie la politica monetaria. La FED è per una visione espansiva.