L’Osservatorio Cisl rimarca che gli esuberi sono circa il 15% degli occupati complessivi delle imprese coinvolte. Diciotto delle imprese per le quali il ministero ha aperto un dossier hanno cessato l’ attività (2.300 i lavoratori coinvolti). Nel 2013 sono stati firmati 62 accordi al ministero che hanno evitato circa 12.000 licenziamenti.
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Ma più di 200.000 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro. L’allarme è della Cisl che in base ai dati Inps per il 2013 stima in oltre 208.000 lavoratori a tempo pieno coloro che sono in cassa straordinaria e in deroga (e quindi a maggiore rischio di essere licenziati). Nell’Osservatorio che tiene conto di un ”tiraggio” di circa il 56% delle ore di cig autorizzate il numero è in lieve diminuzione rispetto al 2012. “In questo inizio del 2014 spiega il segretario confederale della Cisl Luigi Sbarra, dopo un biennio terribile per l’economia (la recessione del 2012-2013 ha causato una contrazione complessiva del pil del 4,2%), l’orizzonte è passato dalla recessione aperta ad una sorta di stagnazione, in cui s’intravedono solo piccole luci di una possibile ripresa, messa in discussione dalla debolezza della situazione economica nell’area europea”.
Molti italiani ascoltano storie di amici, vicini o conoscenti che hanno perso il lavoro e non sono più riusciti a trovarne un altro. Oppure guardano queste storie in televisione o le leggono sui quotidiani. La disperazione si lega spesso alla perdita del lavoro visto il contesto socio economico e la pressione fiscale che paralizzano il mercato del lavoro.
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“Quel che è ancora più preoccupante, continua Sbarra, è che si è accentuato il passaggio da cassa integrazione a disoccupazione: nei primi 11 mesi del 2013 sono arrivati circa 1,95 milioni di domande di Aspi e mobilità con un aumento del 32,5% rispetto alle domande di disoccupazione presentate nello stesso periodo del 2012”.