I Ministri, i banchieri e gli economisti sono pronti a confrontarsi al G20 di Lima sulla battuta d’arresto che la ripresa globale ha subito per via dell’indebolimento dei mercati emergenti e, in particolare, della Cina, il cui rallentamento rischia di pesare su un’Eurozona che stava faticosamente iniziando a uscire dalla crisi.
Basti pensare che la Banca Mondiale ha ridotto le sue stime sul Pil 2015 di Pechino da +7,1% a +6,9%, ribassata anche la previsione sul 2016 da +7% a +6,7%. Per il Fmi, al contrario, la correzione del mercato azionario cinese era “necessaria”.
Il nervosismo di mercati tornati volatili e imprevedibili è legato oltretutto alle indecisioni sulle prossime mosse della Federal Reserve, prossima a pubblicare le minute del direttivo che scelse di rimandare una stretta monetaria la quale potrebbe cominciare questo mese, come l’anno prossimo: le probabilità di un rialzo dei tassi entro la fine dell’anno, però sono in calo. Secondo i future sui Fed funds che anticipano le mosse di politica monetaria, le possibilità di una stretta entro dicembre sono calate dal 33 al 29,2%. Quelle di un rialzo già ad ottobre sono crollate all’8%.
Le Borse europee trattano in terreno positivo, consolidando il recupero di venerdì scorso: Piazza Affari chiude in rally del 2,73%. Sotto i riflettori del listino milanese ci sono Rcs e Mondadori, dopo che nella notte è stato ufficializzato il passaggio di Rizzoli Libri alla casa di Segrate per 127,5 milioni di euro. In buon rialzo anche le banche. Londra chiude in rialzo del 2,57%,Francoforte del 2,74% e Parigi in maglia rosa a +3,43%. Acquisti anche su Glencore, sulle voci di spezzatino del colosso minerario. Gli investitori festeggiano anche la vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni del Portogallo, che pure non ha centrato la maggioranza assoluta.