Da diverse ore, in relazione all’affare cipriota, sentiamo parlare di bailout, un termine che in economia indica il salvataggio di uno stato operato grazie all’intervento delle banche o delle istituzioni pubbliche. Per semplicità parleremo di salvataggio.
Nel fine settimana l’Europa ha pensato che sia giusta salvare Cipro ma all’erogazione di circa 10 miliardi di euro, ha chiesto che siano affiancate delle riforme, la prima è di tipo “fiscale” e prevede un prelievo forzoso sui conti deposito che può arrivare fino al 9,9 per cento.
►Raggiunto l’accordo europeo per salvare Cipro
Gli analisti ritengono che per la prima volta questo salvataggio potrebbe danneggiare gli altri paesi periferici dell’UE e generare un’altalena dell’euro che sicuramente non fa bene al mercato azionario globale.
L’euro, intanto, perde forza e nel mercato ForEX è scambiato a 1,29 dollari, che rappresentano il livello più basso raggiunto nel 2013. Intanto il Presidente cipriota prova a spiegare che per il bailout del paese è stato praticamente costretto ad accettare la tassa sui conti deposito. Lo stesso Presidente del Comitato Affari economici e monetari del Parlamento si è detto scosso dall’introduzione della tassa.
In generale quel che è successo a Cipro viene indicato come simbolo di una crisi europea che non è stata ancora risolta e gli investitori, stavolta, sanno già tutto.