Non una buona idea l’incremento dei prezzi di DAZN. L’aumento dei prezzi degli abbonamenti DAZN, annunciato il 4 gennaio 2024, ha avuto un impatto significativo sul mercato italiano dello streaming sportivo. Le conseguenze di questo aumento sono molteplici e riguardano sia gli utenti che i provider di contenuti sportivi.
Considerazioni sull’aumento dei prezzi di DAZN
Per gli utenti, l’aumento dei prezzi significa un maggiore esborso economico per poter seguire le partite di Serie A. Il costo dell’abbonamento annuale, che fino a ieri era di 449 euro, è ora di 539 euro, con un aumento di 90 euro. Si tratta di un aumento significativo, che può rappresentare una barriera economica per molti tifosi.
In particolare, l’aumento dei prezzi potrebbe avere un impatto negativo sui tifosi giovani e sulle famiglie. I giovani, che spesso hanno un budget limitato, potrebbero essere costretti a rinunciare a DAZN per risparmiare. Le famiglie, invece, potrebbero dover fare una scelta tra DAZN e altri servizi di streaming, come Netflix o Prime Video.
Inoltre, l’aumento dei prezzi potrebbe portare a una riduzione del numero di abbonati a DAZN. Se il prezzo del servizio diventa troppo alto, gli utenti potrebbero decidere di disdire l’abbonamento e cercare alternative meno costose.
Per i provider di contenuti sportivi, l’aumento dei prezzi di DAZN rappresenta una sfida. La piattaforma, infatti, è il principale fornitore di contenuti sportivi in Italia e l’aumento dei prezzi potrebbe portare a una riduzione dei ricavi.
In particolare, l’aumento dei prezzi potrebbe rendere più difficile per DAZN competere con altri provider di contenuti sportivi, come Amazon Prime Video, che ha recentemente acquisito i diritti per la Champions League.
Per far fronte a questa sfida, DAZN potrebbe essere costretta a ridurre i costi o a trovare nuovi modi per generare ricavi. La piattaforma potrebbe, ad esempio, aumentare la pubblicità o proporre nuovi servizi a pagamento.
In conclusione, l’aumento dei prezzi di DAZN è una mossa che potrebbe avere conseguenze importanti per il mercato italiano dello streaming sportivo. Gli utenti potrebbero essere costretti a rinunciare a DAZN o a cercare alternative meno costose. I provider di contenuti sportivi, invece, potrebbero essere costretti a ridurre i costi o a trovare nuovi modi per generare ricavi.
Inutile aggiungere che l’analisi odierna non rappresenti certo un invito al pubblico a puntare verso mercati illegali, ma è chiaro che l’aumento dei prezzi di DAZN appaia sotto tanti punti di vista (anche quello appena citato) a dir poco incomprensibile, al punto da innescare le reazioni di svariate associazioni dei consumatori.