Appare in crescita il potere di acquisto delle famiglie, ovvero il loro reddito reale: durante il primo trimestre del 2015 ha fatto registrare un incremento dello 0,6% sul trimestre precedente e dello 0,8% su base annua.
La rilevazione arriva dall’Istat, secondo cui il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti nel primo trimestre del 2015 è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2014. L’andamento più positivo del potere d’acquisto è spiegato dalla dinamica dei prezzi, che ha premiato le famiglie consumatrici.
Proprio guardando ai consumi, il quadro resta estremamente debole: “La spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, è diminuita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente ed è aumentata dello 0,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014”, dice l’Istat.
L’analisi dell’Istituto riguarda anche il risparmio e gli investimenti, sia delle famiglie che delle imprese. Ebbene, nel primo trimestre del 2015 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, al netto della stagionalità, è stata pari al 9,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014. Il tasso di investimento, sempre delle famiglie, è stato pari al 6%, stabile rispetto al trimestre precedente e in diminuzione di 0,1 punti percentuali nei confronti del primo trimestre del 2014.
Sul fronte delle imprese, la quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 40,2%, è rimasta stabile rispetto al trimestre precedente, mentre ha segnato una diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 20,1%, con un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2014.