Ribassi nel settore dei mutui soprattutto per quanto riguarda le offerte di mutuo a tasso fisso da rimborsare sul medio periodo. Poche invece le variazioni che si registrano sui piani d’ammortamento più lunghi, di 25 e 30 anni.
►Idealista: sarà l’anno dell’affitto
Se la ripresa del settore immobiliare si potesse valutare a partire dalle offerte di mutuo, potremmo dire che siamo di fronte ad un mese molto importante visto che le offerte di mutuo a tasso fisso, con piani d’ammortamento di 10, 15 e 20 anni, hanno subito un ribasso dei tassi con un conseguente effetto sulle rate che sono diventate leggermente più soft.
►Mercato immobiliare: due scenari
Le variazioni sono meno percettibili per quanto riguarda le proposte di mutuo di durata più lunga, quindi per i mutui da rimborsare in 25 e 30 anni. Tanto per essere chiari, per un mutuo a 10 anni, l’ISC è del 4,87%. L’indice sintetico di costo sale al 5,31 e poi al 5,45 per cento rispettivamente per i mutui a 15 e 20 anni. Infine abbiamo un ISC del 5,59% e del 5,60 per cento per i mutui da rimborsare, rispettivamente in 25 e 30 anni.
Sul versante dei mutui a tasso variabile, è stato registrato un ribasso dei prezzi a marzo rispetto a febbraio. Si parla di variazioni impercettibili, per esempio di riduzione dello 0,03 per cento per i tassi applicati ai mutui delle principali durate, da 25 a 40 anni.