L’oro, per diversi mesi, è stato dato in ascesa. Anzi, molti analisti si sono spinti a dire che l’oro sarebbe cresciuto per tutto il 2013 fino anche ai 2000 dollari l’oncia. Poi, l’inversione di tendenza delle previsioni davanti ad un sostanziale “immobilismo” del metallo prezioso. Si è visto infatti che l’oro continuava a non crescere e anche da parte dei paesi emergenti c’era un rallentamento nella definizione degli stock auriferi.
►Qualche errore comune per chi investe nell’oro
Ha iniziato con i dubbi la Société Générale ed ha continuato poi Ubs. Adesso è la volta di Goldman Sachs che fondamentalmente conferma il sentore delle altre due banche d’affari.
►Morgan Stanley e la nuova visione sull’oro
L’americana Goldman Sach ha detto che per il biennio 2013-2014 ci sarà un taglio delle stime sul prezzo dell’oro che dovrebbe scendere quest’anno fino a quota 1450 dollari per oncia e arrivare l’anno prossimo fino a 1270 dollari.
Goldman Sach, fino a questo momento, aveva creduto nella spinta rialzista di questo bene rifugio. Adesso è tornata sui suoi passi per diversi motivi che sono stati tutti approfonditi dalla banca d’affari americana.
In primo luogo ci si aspetta una flessione del tasso inflazionistico che, come conseguenza ha l’aumento dei tassi d’interesse reali. In più la nuova strategia della Fed potrebbe ulteriormente cambiare le carte in tavola e far crollare il prezzo dell’oro.
Altri come Geroge Soros, ritengono che l’oro non debba nemmeno più essere considerato un bene rifugio.