Le ricadute economiche della crisi in Ucraina

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 La crisi ucraina continua a preoccupare il mondo. Il conflitto in Crimea potrebbe trasformarsi in guerra con la Russia di Putin che dichiara di volere difendere la popolazione russa che vi risiede e che è la maggioranza. La Russia ha inviato i suoi soldati in Crimea e si sta preparando all’eventualità di un intervento, mentre Obama chiede a Putin di non scatenare la guerra e i Paesi occidentali sono in apprensione.

Russia, Ucraina e Crimea sono i Paesi del gas che attraverso queste strade arriva anche in Europa. L’importanza geopolitica di questo conflitto e quindi particolarmente monitorata dai Paesi europei e dagli Stati Uniti. Le ricadute sull’economia riguardano per prima l’Ucraina, ma anche l’Unione Europea. Il gigante russo Gazprom ha affermato che l’Ucraina ha un debito molto grande di 1,55 miliardi di dollari per le forniture arretrate di gas.

 

La crisi in Ucraina e il rischio di costi più alti per i consumatori

 

Inoltre, dopo le ultime vicende politiche, Gazprom potrebbe rimettere in discussione il prezzo preferenziale accordato a Kiev.

Un aspetto importante è che buona parte del gas che arriva in Europa e anche in Italia passa attraverso l’Ucraina e questa crisi potrebbe quindi condizionare la fornitura di cui molti Paesi hanno bisogno. Proprio Gazprom ha detto che le ultime situazioni politiche potrebbero influenzare la fornitura di gas ai Paesi europei, tra cui l’Italia che ne ha un grande bisogno. Anche per questi motivi il conflitto è particolarmente rilevante e le diplomazie provano a evitare che la situazione diventi più complessa.

Il nostro Paese ha una particolare dipendenza dal gas che arriva soprattutto dalla siberia visto che questa risorsa naturale è scarsa nel territorio.

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