Il Censis nel Bilancio di sostenibilità del welfare italiano, 2014-15 ha fatto un’indagine approfondita anche delle spese per il welfare sostenute dagli italiani, facendo uno zoom sul sistema sanitario. Ecco il sunto dell’indagine.
> Il rapporto tra redditi mensili e spese – l’analisi del Censis
Anche le spese di welfare sono richiamate come esempio di nuove spese o spese pregresse in rialzo in grado di far traballare la sostenibilità familiare; sono il 34,9% le famiglie che negli ultimi dodici mesi hanno visto emergere nuove spese e/o aumenti di spesa relativi alla salute che stanno intaccando la tenuta economica del proprio budget.
In particolare (tab. 17):
- oltre il 34% degli intervistati indica come spese che stanno generando impatti destabilizzanti sul reddito familiare la spesa per i ticket per farmaci e/o visite specialistiche e/o accertamenti diagnostici;
- il 32,4% segnala la spesa per le visite mediche specialistiche interamente a proprio carico;
- oltre il 20%, gli accertamenti diagnostici interamente a proprio carico.
Tali dati pongono l’accento sull’effetto particolarmente regressivo che hanno le spese sanitarie private, quelle interamente a carico dei cittadini, presumibilmente non rinviabili, che derivano da prestazioni che i cittadini stentano ad avere tempestivamente nel pubblico a causa delle lunghe liste di attesa. Le spese per visite mediche ed accertamenti diagnostici a pagamento impattano negativamente sui bilanci, rispettivamente, del 37,6% e del 27,4% delle famiglie a basso reddito. La regressività della spesa sanitaria privata quindi è legata solo in parte alle manovre di finanza pubblica che hanno colpito la sanità, perché rinvia anche alla insufficiente offerta pubblica rispetto alla dinamica della domanda, che in alcuni contesti rende inevitabile il ricorso alla sanità privata se si vuole avere accertamenti o terapie in tempi rapidi, o percepiti come tali.