La Francia, così come altri paesi europei, dovranno affrontare delle spese per la sicurezza, quelle che servono per fare fronte al terrorismo e sono da considerare straordinarie, quindi sottoposte ad un trattamento straordinario che esula dal patto di Stabilità e crescita.
Le parole di Juker da Bruxelles sono state chiare:
«Considero che i mezzi supplementari non debbano avere lo stesso trattamento, nel Patto di stabilità, che ci sta per le spese ordinarie. A spese straordinarie risposta straordinaria».
«La Francia deve affrontare gravi atti di terrorismo e deve affrontare spese supplementari che non devono avere lo stesso trattamento delle altre spese” rispetto al Patto di stabilità ed il principio «vale anche per gli altri paesi» ha sottolineato Juncker annunciando di fatto la flessibilità per le spese per terrorismo.«ComeFrancois Hollande, considero l’Isis il nemico numero uno dell’Europa» ha affermato il presidente della Commissione europea. «Mettiamo da parte i problemi che ci sono tra noi per concentrarci su questo problema, che se non non viene affrontato porterà l’Europa sull’orlo del baratro».
C’è chi ha fatto notare che al momento non esiste una forza militare europea sotto il cui cappello far convergere eventuali sforzi bellici concordati. Quanto alla mancanza di un esercito europeo, il presidente della Commissione Ue ha ribadito:
«Io sono a favore dei un esercito europeo, ma non è questo il punto. L’importante ora è avere una politica di difesa comune europea». Non è comunque «un progetto immediato», ma una «prospettiva futura che non dobbiamo perdere di vista» ha spiegato invitando comunque alla cooperazione.