Già da qualche tempo, Versace gode della nomea di essere il marchio più noto (in particolar modo sul web). Non è un mistero che si tratti di uno dei brand più prestigiosi, una bandiera del ‘Made in Italy’ forte anche del legame che intercorre tra la nota popstar Lady Gaga e Donatella Versace.
Tuttavia, la dimensione del brand è ancora poco consistente per far si che esso combatta ad armi pari con gli altri colossi del lusso, francesi o italiani che siano. Appare, dunque, fondamentale per potersi permettere investimenti nel potenziamento della capacità produttiva, nell’apertura di una robusta rete di monomarca e nella pubblicità, con compagne scattate dai maghi dell’obiettivo e interpretati dalle stelle della musica e del cinema, stringere legami per rafforzare il marchio. A Versace serviva un alleato finanziario.
L’azienda, infatti, ha ormai compiuto il ‘turnaround’ dei conti e Donatella lo sa bene:
Mi sono aggrappata con le unghie alla mia azienda, che ha attraversato momenti molto delicati dopo la morte di mio fratello Gianni.
Ora, però, con un margine Ebitda comunque in recupero verso il 15% nel 2013 (contro una media stimata da Exane Bnp Paribas nel 26,6%), quello che occorre è avere congrue risorse finanziarie al fine di accelerare sullo sviluppo del retail. Una leva fondamentale per contare su un più ricco ritorno sugli investimenti.
Volendo fare un esempio, controllando il 49% dei ricavi nei negozi diretti, nel 2006 Prada aveva un Roic del 6%, mentre nel 2012 con l’81% del fatturato realizzato nei propri store monomarca, l’indice era schizzato al 25%.
Ecco perché Santo e Donatella hanno aperto il capitale a un socio finanziario. Il fondo Usa Blackstone che acconsente a entrare con una quota di minoranza facendo un investimento di 210 milioni in Italia.