La crisi economica dei paesi emergenti sembra legata in modo indissolubile all’avvio del tapering deciso dalla Federal Reserve. Ma la crisi economica si traduce inevitabilmente in una crisi valutaria che ha mandato in crisi soprattutto alcune valute, come la lira turca, il real brasiliano e la rupia indiana. Ci sono poi delle valute che in una condizione di crisi hanno saputo trovare un grimaldello per fare fortuna. Si tratta ad esempio dello zloty polacco, della corona ceca e del lev bulgaro.
►La resistenza delle valute dell’Est Europa
I paesi emergenti sono chiamati tali perché le loro economie sono in fase crescente e stanno tentando di sbarcare il lunario. In questi ultimi mesi, però, abbiamo assistito ad un importante passo indietro che ha gettato i BRICS e non solo nella peggior crisi mai registrata da 10 anni a questa parte.
Tutto parte dalla decisione della FED di ridurre gli stimoli monetari che si traducono in un minore afflusso di denaro nei paesi emergenti che adesso rischiano di veder aumentare l’inflazione e ridursi il ritmo della crescita. A parte la rupia indiana che è scesa ai minimi storici mai registrati negli ultimi 18 anni, in crisi ci sono soprattutto il real brasiliano e la lira turca.
Il real brasiliano ha perso il 20% del suo valore rispetto al dollaro ma non cede al pensiero della crisi considerando le riserve valutarie e la crescita ancora costante del paese. La lira turca, continua a perdere terreno dal dollaro e dall’euro ma ha il sostegno della banca centrale che vuole evitare di subire troppo le tensioni della vicinissima Siria.