I timori degli economisti della FED sul comparto immobiliare, annunciati anche dallo stesso governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, sono stati confermati dai dati macroeconomici. Le ultime cifre pubblicate sul settore Real Estate sono state molto deludenti (nuovi cantieri residenziali, licenze edilizie e vendite di nuove case ben inferiori alle attese). Oggi la National Association of Realtors ha comunicato le cifre sulle vendite di case con contratti ancora in corso (Home Pending Sales) sono risultate ben peggiori rispetto alle aspettative. Pochi americani hanno scelto di firmare i contratti di acquisto per case esistenti. Le cifre sono chiare e hanno mostrato un calo a giugno dell’1,1% su base mensile rispetto alle attese del consensus fissate per un incremento dello 0,3% m/m.
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Nonostante il forte rallentamento del settore immobiliare riteniamo che la Federal Reserve possa continuare con il proprio piano di exit strategy (tapering fino a settembre/ottobre, rialzo dei tassi nel secondo trimestre 2015). Crediamo che le cifre sul comparto immobiliare possano, comunque, impedire un’accelerazione nel cambio di rotta in politica monetaria della banca centrale del paese a stelle e strisce (fine degli acquisti di titoli governativi e del costo del denaro su livelli vicini allo zero), spiega Filippo A Diodovich Market Strategist IG Italia accelerazione già richiesta da molti membri della commissione operativa della FED (tra tutti il governatore della FED di Philadelphia Charles Plosser). Piazze azionarie americane in ribasso sulla scia dei negativi dati macroeconomici sul comparto immobiliare e delle tensioni geopolitiche. Il Dow Jones Industrial Average evidenzia un ribasso dello 0,30%, l’S&P500 dello 0,50% e il Nasdaq Composite dello 0,70%. Le tensioni geopolitiche non sembrano diminuire.