Sia le istituzioni che le aziende speciali saranno soggette a più verifiche nell’ambito degli adempimenti in vigore con la nuova legge di stabilità. L’obiettivo è quello di sanzionare gli amministratori e di creare un fondo di garanzia per la copertura delle perdite. La rotta, dopo il passivo in bilancio degli ultimi anni, deve essere invertita.
Il Governo, pertanto, copre di ulteriori responsabilità i sindaci. Quali sono, dunque, gli adempimenti da tenere in considerazione? Occorre partire dal presupposto che quando i Comuni sono proprietari al 100% delle aziende il risultato economico peggiora. Nel caso in cui si ha di fronte una società ibrida con controllo pubblico il risultato è migliore. La nuova legge farà si che gli enti proprietari siano obbligati a verificare attetamente i valori base, utilizzati come parametri per il budget 2014-2016. I valori base riguardano i contratti di servizio, volendo fare un esempio, e dovranno essere in linea coi valori di mercato.
> Legge di Stabilità: cosa cambia nelle aziende speciali
Successivamene, in relazione al risultato economico delle società partecipate che detengono l’affidamento diretto per una quota che oltrepassa l’80% del valore produttivo, a partire dal 2015 le cose cambieranno così: se i risultati dei tre ann precedenti (triennio dal 2012 al 2014) dovessero essere negativi si verificherà un taglio del 30% sui compensi degli amministratori.
In relazione, al triennio 2011-2013, il parametro di riferimento sarà rappresentato dal valore medio per l’accantonamento in un fondo vincolato a carico dell’ente partecipante in rapporto alla quota della sua partecipazione.
La legge, tuttavia, dovrà assicurare una riforma definitiva riguardante le società partecipate e i servizi pubblici, nonché evitare l’emanazione di adempimenti ridondanti.