Il mutuo è un impegno finanziario che può durare anche molti anni. La durata massima, in genere, è stabilita tra i 30 e i 40 anni. Una volta coperte, cioè saldate e restituite, tutte le rate previste dal piano di ammortamento, il finanziamento ipotecario arriva alla sua conclusione, dal momento che il mutuatario ha in questo modo riscattato l’ipoteca che grava sull’immobile oggetto del mutuo.
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Che cosa avviene, dunque, nel preciso momento in cui il cliente mutuatario conclude il pagamento delle rate del mutuo e cosa succede in base ai termini di legge? Molti clienti possono, ad esempio, nutrire delle apprensioni in merito ai possibili effetti o alle possibili conseguenze relative al momento dell‘estinzione del mutuo.
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In realtà, quando viene pagata l’ultima rata del mutuo, in base a quanto previsto dalla Legge Bersani del 2007 la banca è tenuta a richiedere, la cancellazione dell’ipoteca che grava sull’immobile, cosa che avviene in via quasi automatica per il cliente, che non deve temere alcun evento avverso da questo ultimo step della procedura. L’unica accortezza che il sottoscrittore di un mutuo deve avere in questo caso è la conservazione dell’ultima ricevuta di pagamento, che serve ad attestarne l’efficacia.
Per il resto, al cliente mutuatario non sono richiesti ulteriore adempimenti. Va solo ricordato che, con l’estinzione del mutuo a livello fiscale si conclude anche il periodo di detrazione degli interessi del prestito. Per quanto riguarda, infine, la possibile assicurazione aggiuntiva a copertura dei danni e dei rischi dell’immobile, vige in genere quanto previsto nel contratto.