L’euro è una moneta che unisce ma un concetto che divide e lo possiamo vedere bene dalla contrapposizione che la moneta unica genera soltanto nel nostra paese. Ci sono i convinti europeisti che vedono nell’ipotesi del ritorno alla valuta locale, la lira nel nostro caso, il principio di una disfatta economica senza precedenti. Ma ci sono anche coloro che al contrario ritengono che uscire dall’euro sia la sola via di uscita alla crisi.
►Allianz non lascia, anzi raddoppia
Il problema e la riflessione si concentra soprattutto sulle scelte che vogliono fare i paesi che dell’euro fanno già parte, per esempio l’Italia dove il sentimento antieuro sta crescendo, sostenuto dal perdurare della crisi. Molto interessante è anche quel che sceglieranno di fare i paesi dell’Est Europa.
►La ripresa ci sarà ma alla fine dell’anno
Per esempio la Lettonia spinge per entrare il prima possibile nell’euro, mentre la Polonia non ha alcuna fretta e preferisce restare fuori dai giochi. La Slovacchia che prima dei due paesi ha già aderito alla moneta unica del Vecchio Continente, è in una fase di pentimento e revisione del pensiero.
Il fatto è che la crisi sta incidendo in modo forte sulle economie nazionali e i vincoli di stabilità che pone l’Europa sono molto stringenti. La fine del 2013, quindi, dovrà portare necessariamente una soluzione alla crisi del debito sovrano.