L’euro sorpassa il dollaro e lo fa assestandosi sui livelli massimi che non si registrano dal novembre del 2011. Insomma, come per i buoni del tesoro, per cui si rileva una buona asta dei Btp a 5 e 10 anni, c’è stato una specie di passo indietro, sicuramente proficuo.
Tecnicamente il tasso di cambio tra euro e dollaro ha superato quella che è da considerarsi la soglia di resistenza della moneta unica del Vecchio Continente, cioè i 1,35 dollari, per arrivare poi, nella tarda mattinata a 1,3562. I prezzi del denaro europeo, dunque, sono stati sospinti verso l’alto.
A pesare è stato anche l’atteggiamento degli investitori che hanno fatto segnare delle buonissime performance anche per yen, sterlina, dollaro australiano e dollaro canadese. I mercati finanziari, in questo momento, si stanno spingendo verso i settori in cui è necessario prendersi dei rischi.
► Dove si corre il rischio c’è più gusto
Un movimento che comunque dà i suoi frutti e guardando attentamente i volumi di scambi delle varie borse internazionali, si può avere la conferma.
► Le direttrici del mercato 2013 individuate da JP Morgan
Per esempio, Wall Street è cresciuta fino ai livelli che le erano stati propri nel 2008 e probabilmente farà registrare nuovi record che manderanno definitivamente nel dimenticatoio l’affare dei mutui subprime. Sul versante europeo, la borsa di Francoforte viaggia ai livelli del 2008 ed è tornata ai fasti del 2010 anche Tokyo.