Ci sono tutti gli elementi per considerare che l’Europa sia ormai vicina alla luce dopo aver attraversato un buio momento di crisi. Un’immagine molto poetica che trova fondamento in alcuni spunti forniti dal panorama finanziario europeo e non solo.
I segnali positivi. Per prima cosa bisogna considerare la riduzione dello spread tra Btp e Bund decennali che è di nuovo sceso sotto i 300 punti base nonostante l’incertezza del panorama politico italiano. In più c’è da aggiungere la valutazione positiva di Standard&Poor’s rispetto alla Grecia, il cui rating è stato innalzato dal settore del default selettivo, fino al rango B-.
Poi ci sono gli elementi sovranazionale ed internazionali, per esempio il raggiungimento dell’accordo per l’unione bancaria europea e l’accelerazione americana per la risoluzione del fiscal cliff. L’euro stesso è tornato a quota 1,32, che rappresenta la quota massima sfiorata dal maggio scorso.
Molti sono i leader politici che azzardano interpretazioni del panorama in questione. E’ speranzoso lo stesso Mario Monti che in Asia spiega agli investitori che l’Europa è fuori dalla crisi. Concordano con lui anche diversi professori ed analisti che però mettono in guardia i mercati: ci saranno ancora delle oscillazioni e sarà determinante il comportamento della BCE che ha già accumulato nuovi incarichi.