Quasi 52 miliardi di euro di reddito non tassato che non è stato dichiarato al fisco sono stati scoperti in Italia lo scorso anno che, come dicono gli esperti, ha evidenziato una grande economia sommersa. Sono questi i dati dell’evasione fiscale nel nostro Paese che è sempre a livelli molto alti.
La Guardia di Finanza ha detto che 12.726 persone sono stati trovati come evasori nel 2013. Il dato è in crescita rispetto agli 11.769 evasori fiscali segnalati nel 2012.
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Le tasse sarebbero state evase attraverso una varietà di truffe fiscali compresi i rimborsi per spese false, l’imposta Iva, il reddito di società estere che hanno fatto guadagni in Italia, che è soggetto a tassazione locale, trasferito nei paradisi fiscali internazionali.
L’Italia è il paese peggiore tra le economie industrializzate per evasione fiscale, di cui circa la metà è stata trovata nelle regioni settentrionali ricche come Lombardia, Piemonte e Veneto. L’Agenzia delle Entrate ha stimato il mese scorso che un totale di 130 miliardi di euro viene eluso ogni anno nel Paese.
Il reddito non dichiarato contiene il diffuso lavoro nero, la cui dimensione reale nell’economia sommersa in Italia è ampiamente sottovalutato. La Guardia di Finanza ha confermato che 14.220 cittadini l’anno scorso sono stati impiegati “in nero” o al di fuori del sistema legale.
Autorevoli studi condotti prima dello scoppio della crisi economica avevano dimostrato che l’economia illegale complessiva in Italia rappresenta quasi un terzo del prodotto interno lordo (Pil).
Ed è facile immaginare che la quantità è ulteriormente aumentata dopo la crisi economica che ha peggiorato la situazione delle imprese e dei cittadini.