Bankitalia, attraverso un’analisi comparata dei dati in suo possesso con quelli della Sogei, ha tracciato il profilo del tipico evasore italiano, le cui caratteristiche salienti un’età media di 44 anni, la residenza nel centro Italia e l’essere un rentier (chi vive di rendita).
Questi evasori sottraggono al Fisco italiano più di 2.000 euro ciascuno.
Secondo il rapporto presentato da Bankitalia gli italiani più propensi ad evadere l’Irpef sono i rentier (evaderebbe il fisco l’83,7% del totale) che non dichiarerebbero redditi per circa 17.824 euro, seguiti da lavoratori autonomi e imprenditori (56,3%), la cui evasione ammonta mediamente a 15.222 euro. Al terzo scalino delle categorie più propense all’evasione troviamo i lavoratori autonomi con lavoro dipendente o con pensione (44,6%) che in media non dichiarano al fisco 16.373 euro.
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Non propensi, o impossibilitati, all’evasione, i lavoratori dipendenti (non dichiara il vero ammontare dei redditi imponibili solo l’1,6% del totale), i pensionati (-0,6%) e i pensionati con lavoro dipendente (-7,7%).
Questi sono i dati che Bankitalia ha raccolto per l’evasione dell’Irpef, per altre tasse, come l’Irap e l’Iva, ci ha pensato la Corte dei Conti che ha stimato che nel triennio 2007-2009 il gettito evaso per l’Irap è stato del 19,4% di quello potenziale, mentre per l’Iva la differenza tra il gettito effettivo e quello potenziale è stata del 28%.
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Per queste due tasse di registra una maggiore concentrazione dei casi di evasione nelle regioni del Sud (29,4%), seguite da quelle del Centro (21,4%) e da quelle del Nord (14,7%).