L’ex Troika è ad Atene per aprire le trattative con la Grecia

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L’ex Troika è ad Atene per aprire le trattative. I rappresentanti dei creditori della Grecia, Unione europea e Fondo monetario internazionale, sono arrivati in città per dare il via ai negoziati con le autorità greche ai fini di agevolare un nuovo prestito al paese.

Le squadre delle istituzioni sono ormai sul campo ad Atene e il lavoro inizierà immediatamente. A tre settimane dal referendum che bocciò il primo piano di aiuti, l’odiata ex Troika è quindi tornata in loco.

A rallentare l’avvio dei negoziati per il piano di salvataggio da 86 miliardi che dovrebbe evitare il default del Paese erano proprio le difficoltà dei negoziatori a individuare una sede sicura. Insomma il ritardo dell’arrivo ad Atene non era connesso a problemi di tipo politico o diplomatico, ma i rappresentanti dei creditori – detestati da gran parte dei greci – non riuscivano a trovare una sede da loro giudicata “sicura” in cui tenere i colloqui.

Nel contempo, la Bce ha fatto sapere, per voce di Christian Noyer, di attendersi la firma del nuovo memorandum tra Atene e creditori per l’11 agosto. Tuttavia la vera dead line è quella 20 agosto, quando dovranno essere restituiti 3,2 miliardi alla Banca centrale europea.

E mentre la Bce registra che i depositi delle banche greche sono calati del 6% (8 miliardi) a 127,5 miliardi di euro a giugno, a causa dei timori dell’uscita di Atene dalla zona euro, sul tavolo delle trattative torna d’attualità la ristrutturazione del debito greco. In verità, la questione non è se si debba ristrutturare il debito greco quanto come farlo in modo tale che sia utile per l’economia del paese.

La Grecia, tuttavia, fatica a tornare verso la normalità: la Borsa di Atene resterà chiusa anche oggi, ma c’è qualche spiraglio perché domani si interrompa il digiuno degli scambi, chiusi dal 29 giugno scorso quando fu annunciato il referendum sul primo piano di riforme proposto dai creditori Ue.

 

 

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