Gli esportatori italiani sono una luce nel buio nella situazione economica del Paese. L’export, negli anni della crisi economica, continua a mantenere viva la speranza di una ripresa in virtù di una situazione dinamica del mercato.
In altri termini, ciò succede nella stragrande maggioranza dei casi, al di fuori del Vecchio Continente, fulcro della glaciazione economica. A marzo il surplus commerciale con i Paesi extra-Ue è stato uguale a 2,6 miliardi di euro, a fronte dell’avanzo di 491 milioni dello stesso mese del 2012. Lo stima l’Istat, evidenziando che l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici muove da 6,0 a 6,7 miliardi di euro e il deficit energetico si riduce da -5,5 a -4,0 miliardi di euro. Nel primo trimestre 2013 il saldo commerciale con i paesi extra-Ue è positivo per 1,1 miliardi.
A marzo, in confronto al mese precedente, le esportazioni nei confronti dei paesi extra Unione europea sono aumentate del 2%, mentre le importazioni hanno registrato una diminuzione del 2,4%. La crescita congiunturale dell’export è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, ad esclusione dell’energia (-16,5%). Per quanto concerne l’aspetto dell’import la flessione interessa tutti i principali comparti, a eccezione dei beni di consumo (+4,0%). La riduzione è particolarmente marcata per l’energia (-7,7%).