«Non ci sarà una proporzione fissa tra entrate e uscite», per la c.d.staffetta generazionale, «l’idea è avere una forte regia del governo, una forte regia centrale sia per il ricambio sia per la mobilità». Lo ha affermato il ministro della Pubblica amministrazione, Madia, chiarendo che «non vogliamo fare un ragionamento rigido» e che la proporzione sarà stabilita in base ad «esigenze sia numeriche sia di competenze». Quindi «si partirà dalle determinazioni dei fabbisogni e degli obiettivi delle singole amministrazioni».
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Il ministro della Pa e della Semplificazione, Marianna Madia, nell’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionale e Lavoro della Camera ha detto che sono tra 10-15 mila i posti che possono liberarsi nella Pubblica amministrazione, fino al 2018, a cominciare dall’abolizione dell’istituto del trattenimento in servizio. Il ministro ha anche ribadito che si mira ad «uscite non traumatiche» e che non si tratta di «esuberi».
Per Marianna Madia «superare la patologia del precariato nella pubblica amministrazione». «Abbiamo numeri inquietanti e vergognosi del precariato è poco etico». «È urgente bandire nuovi concorsi per valutare i risultati, le credenziali e i numeri di chi nel pubblico impiego vive un rapporto di lavoro precario. Perché la precarietà nella burocrazia è una patologia che deve essere superata». Il 23 maggio, ha detto Madia, «è scaduto il termine entro cui le amministrazioni devono comunicarci il numero dei vincitori di concorso: questi saranno i primi ad avere un posto garantito, ma è urgente rifare nuovi concorsi e prevedere punteggi per chi ha alle spalle svariati anni di lavoro come precario nella Pa». Riguardo alle altre tematiche, il ministro Lupi ha garantito che la riforma del trasporto pubblico locale arriverà entro fine giugno.