“Siamo impegnati a non mandare casa nessuno e ad utilizzare tutta la manodopera”. Lo ha garantito l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Marchionne a margine del lancio del nuovo piano industriale. “Quando arrivera’ l’industrializzazione dei prodotti finira’ tutta la cassa integrazione”, ha detto precisando che si tratta “di un’affermazione importante”. Lo stabilimento di “Pomigliano sara’ completamente utilizzato”, dice Marchionne. Il piano di Fiat Chrysler Automobiles avra’ successo “perche’ noi siamo diversi”, ha ribadito l’ad del gruppo evidenziando l’unicita’ che contraddistingue l’integrazione tra le due case auto.
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“Siamo fondamentalmente diversi da quello che eravamo in passato e siamo diversi dai nostri competitor siamo diversi perche’ abbiamo capito come capitalizzare su due brand storici. Siamo diversi perche’ abbiamo raggiunto un integrazione culturale”. Marchionne ha poi ribadito l’impegno su Alfa come brand premium e quello su Maserati. “Vogliamo mantenere la nostra presenza anche sui segmenti tradizionali e su Fiat”, ha rimarcato assicurando che continueranno a sviluppare la famiglia 500.
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“Non guarderemo ad occasioni non redditizie – ha detto – Jeep e’ una priorita’. Crediamo nel suo potenziale. Vogliamo che diventi un brand leader al mondo. E per centrare gli ambiziosi target ci sono le risorse “anche senza alleanze con partner stranieri”. Entro il 2018, ha concluso, “supereremo il milione di unita’ per ognuna delle nostre piattaforme principali e saremo liberi dal debito in linea con i nostri competitor”. In merito agli obiettivi del nuovo piano industriale di Fiat-Chrysler che sono giudicati ambiziosi Marchionne, non si scompone e replica ricordando di aver “gia’ compiuto miracoli” con Fiat e Chrysler, senza fare aumenti di capitale, che nel nuovo piano sono esclusi.