Non sarà un anno facile il 2014 per tutte le imprese e gli artigiani d’Italia. Nonostante le nuove misure introdotte dalla legge di Stabilità finanziaria, volte alla riduzione della pressione del cuneo fiscale, il nuovo anno porterà in realtà con sé un aggravio delle imposte sulle attività produttive.
> Anche per Letta la seconda rata dell’IMU non si pagherà
A rilevarlo sono i rappresentati di Confartigianato, che hanno sottolineato come nel 2014 gli immobili adibiti allo svolgimento delle attività produttive saranno gravati non solo dalla vecchia imposta municipale unica, l’IMU, che su questi ultimi non è stata e non sarà cancellata, ma anche dalla nuova Trise, la tassa sui servizi e sui rifiuti.
> Più detrazioni sul cuneo fiscale attraverso la Legge di Stabilità
Secondo una recente indagine compiuta da Confartigianato, infatti, la nuova tassazione degli immobili produrrà una pressione fiscale sulle imprese pari a 12,8 miliardi di euro, cioè il 51,4% rispetto al 2011. Ma non solo. L’incremento delle tasse rispetto al 2013 sarà invece pari al 10 per cento, quantizzabile in un 1,1 miliardo di euro in più.
Questo aggravio dal punto di vista della tassazione degli immobili rischia di conseguenza di annullare quei benefici concessi dalla Legge di Stabilità in fatto di agevolazioni fiscali.
Le stime della Confartigianato sono state realizzate applicando una aliquota intermedia pari all’1,9 per cento. Nel 2014, quindi, le imprese per l’IMU pagheranno 7,3 miliardi di euro, mentre per la Trise gli imprenditori pagheranno un totale di 5,5 miliardi di euro.
A conti fatti, quindi, in soli tre anni, tra il 2011 e il 2013 le tasse a carico delle imprese sono aumentate del 14,8 per cento, in un periodo in cui il fatturato non ha seguito un simile ritmo di crescita.