Domani 17 dicembre è l’ultimo giorno utile per il pagamento della terza e ultima rata dell’Imu, almeno per quest’anno. Nelle casse pubbliche arriveranno i 14/15 miliardi previsti, che andranno in parte ai Comuni e in parte allo Stato.
Diverse le stime del gettito complessivo che finirà all’Erario: la Cgia di Mestre e la Uil hanno stimato circa 21 miliardi complessivi, mentre per la Confcommercio il gettito totale sarà di 28 miliardi. Comunque sia per gli italiani l’Imu è stata un vero e proprio salasso che si ripeterà anche nel 2013 e nel 21014.
Una tassa indigesta che ha reso il Natale più povero. Infatti, dopo la prima rata pagata dagli italiani secondo l’aliquota minima dello 0,4% (si parla sempre di Imu sulla prima casa) più di un quarto dei Comuni ha alzato la tariffa. Il 3,2% delle amministrazioni locali ha deciso di imporre l’aliquota massima prevista per la prima casa, mentre l’aliquota massima sulla seconda casa è stata la scelta del 56% dei Comuni.
Una tassa, l’Imu, che si è fatta beffa delle tredicesime degli italiani. Quasi la metà, infatti, è stata utilizzata per pagare l’imposta sugli immobili, andando ad erodere ciò che rimane per l’utilizzo tradizionale di questo doppio stripendio, ossia i regali di Natale e il tipico cenone, per i quali gli italiani, secondo la Uil, spenderanno il 5% in meno dello scorso anno.