L’ inflazione nella zona euro è arrivata a marzo al livello più basso dal novembre 2009. Un calo shock che è al di là delle aspettative della Banca centrale europea (Bce), che intende adottare misure radicali per fermare la minaccia di deflazione nel blocco dell’euro.
L’inflazione al consumo annuale nei 18 paesi che condividono l’euro è stata dello 0,5 per cento a marzo, come ha comunicato Eurostat. le previsioni dello 0,6 per cento sono preoccupanti per un’economia che sta appena uscendo da una recessione lunga dopo una crisi che ha rischiato di fare saltare l’euro.
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L’inflazione è ormai in “zona pericolo” della Bce al di sotto dell’1 per cento per sei mesi consecutivi, e la lettura del flash aumenta le probabilità la Bce taglierà i tassi di interesse nella riunione del Consiglio direttivo tra qualche giorno. La speculazione e si può ricorrere ad altre misure di allentamento quali un tasso di deposito negativo o addirittura l’acquisto di obbligazioni in stile americano.
Quest’anno con la Pasqua che arriva tardi c’è un’impatto sull’economia turistica relativa a viaggi e hotel in un periodo in cui molte persone in Europa viaggiano. Questo potrebbe incoraggiare la Banca centrale della zona euro ad aspettare fino alla sua riunione di giugno per agire. Ciò potrebbe mantenere alta la possibilità di un ulteriore allentamento della politica monetaria. Tuttavia, la Bce ha mostrato di recente un po’ di tolleranza per la bassa inflazione.
La Bce, che ha l’obiettivo dell’inflazione di poco inferiore al 2 per cento, ha lasciato gli oneri finanziari invariati allo 0,25 per cento a marzo e ha sostenuto che i rischi di deflazione del blocco sono limitati. Il presidente della Bce Mario Draghi ha affermato che saranno pronte delle misure politiche supplementari per evitare possibili rischi di deflazione.