L’azionista di minoranza della Chrysler detiene il 41,5% delle azioni ed è il fondo Veba che in questo periodo sta spingendo affinché si arrivi alla quotazione in borsa della società che risulta controllata dal colosso torinese dell’automotive.
► Sempre più vicini alla fusione tra FIAT e Chrysler
Il fondo Veba si occupa dell’assistenza sanitaria per i pensionati della Chrysler ed è gestito dal sindacato Uaw. È stato quest’ultimo a chiedere all’azienda americana di procedere con il primo passo verso Wall Street, vale a dire con la registrazione alla Securities and Exchange Commission della sua quota. All’orizzonte è sempre più nitida la borsa americana.
La Fiat, nella serata di ieri, intanto, ha diramato un comunicato spiegando che rispetterà gli obblighi sulla base dello Shareholders Agreement del giugno del 2009 e dell’Operating Agreement. Intanto il management dell’azienda automolistica italiana ha precisato che non se la sente di assicurare un registation statement presso la SEC e non se la sente di assicurare che ci sia effettivamente un’offerta.
Quest’ultima sarà possibile soltanto attraverso la pubblicazione di un prospetto chiaro delle condizioni. Gli accordi del 2009 cui si fa riferimento sono quelli stipulati al momento dell’ingresso della FIAT e dei sindacati stessi nell’azionariato Chrysler, quando per quest’ultima azienda era stata prevista l’uscita dalla bancarotta controllata.