La giornata in Europa europea ha visto il proseguire il consolidamento iniziato sul finire della scorsa settimana. In mattinata lo ZEW index tedesco ha prodotto una lettura contrastata, con la componente corrente in forte miglioramento (a 50 da precedente 41.2 e vs attese per 44) e le expectations in calo (55.7 da 61.7 e vs attese per 61.5. > Tutto in vendita sul mercato
Il quadro sembra coerente con una congiuntura in accelerazione ma un outlook disturbato dalla fiamamta di volatilità sui mercati e dal peggioramento dei dati macro in America, il cui ciclo guida da sempre quello europeo. Nell’ erraticità generale, si segnala nuovamente l’estrema forza dei titoli di stato italiani, con decennale che ha chiuso intorno al 3.55% di rendimento spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr . Il “rally di Renzi” ammonta ormai a quasi 20 basis points (1.5 punti di future), davvero niente male. In US il barometro macro continua a indicare il brutto.
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Oggi erano previsti dati minori:
** L’Empire manufactoring index (NY Fed) per febbraio ha deluso significativamente un consenso che lo vedeva in calo (4.48 da prec 12.51 e vs attese per 8.5). Nuovamente, il maltempo sembra aver giocato un ruolo, deprimendo le ore lavorate, gli ordini e le vendite, mentre restano forti l’employment e l’outlook a 6 mesi.
** il NAHB housing market index è passato in territorio negativo (46 da prec 56 vs attese per 56) per la prima volta da maggio 2013. La nota allegata cita esplicitamente “condizioni metereologiche eccezionali” come principale causa del calo.
Resta da capire come mai questi effetti meteo sono cosi difficili da fattorizzare nelle stime. In generale, il peggioramento dei dati macro nell’ultimo mese è davvero marcato, come indica il Citi Surprise index, tornato a zero dopo aver toccato 70 appena un mese fa.