Le imprese italiane hanno visto crescere i loro affari e sulla base delle ultime fusioni e acquisizioni con tanto di incremento degli investimenti stranieri, il Paese sembra aver cambiato rotta. Bloomberg approva quel che sta succedendo nello Stivale.
L’Europa in questo momento è interessata da una serie di subbugli politici, le solite tensioni che si legano a nuovi malcontenti per cui la relativa e per alcuni “apparente” stabilità che il governo Renzi riesce a dare in questo periodo all’Italia, è assolutamente importante e incoraggiante per gli investitori.
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Non è un caso che ci sia stata un’esplosione di fusioni e acquisizioni aziendali nello Stivale e che gli affari delle imprese italiane siano cresciuti complessivamente del 400% rispetto all’anno scorso, per un valore totale di 18 miliardi di euro. La stima di questa crescita è fatta da Bloomberg che promuove l’Italia di Renzi e lo fa paragonando la situazione tricolore a quella dell’Eurozona.
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È molto probabile che abbia fatto la differenza l’acquisto di Pirelli da parte del gruppo ChemChina e abbia influito anche l’acquisizione della società World Duty Free da parte dell’azienda Dufry. In questa apertura senza limiti ai capitali stranieri, si nota la differenza tra Renzi e i suoi predecessori che avevano in qualche modo blindato la ripartenza insistendo sulla necessità delle imprese italiane di avere socie e proprietari italiani.
La scintilla che ha dato il via a tutta questa nuova prospettiva economica è stata l’approvazione della riforma del lavoro che è coincisa con il taglio delle tasse sulle imprese. Questo non vuol dire che l’Italia abbia completato il suo percorso, anzi. Ci sono parecchie lacune da recuperare ma il salto compiuto è incoraggiante.