Moody’s ha tagliato drasticamente le previsioni sull’andamento del Pil dell’Italia per il 2014, dopo il dato diffuso dall’Istat relativo al secondo trimestre (-0,2% trimestre su trimestre), che ha attestato la recessione dell’economia italiana.
Prendendo in esame i nuovi dati, Moody’s “prevede che l’economia italiana – è scritto nel rapporto “Italy’s Recession Adds Headwinds to Country’s Fiscal and Structural Reform” diffuso oggi dall’agenzia di rating – si contrarrà dello 0,1% nel 2014, a fronte della nostra precedente previsione di una crescita dello 0,5%, cosa che rende la riduzione del deficit e del debito pubblico più difficile e rende anche politicamente più arduo implementare misure economiche strutturali”.
In base ai calcoli, l’Italia non conseguirà gli obiettivi governativi sul rapporto deficit/Pil, che prevede il 2,7% per il 2014 e il prossimo, con “rischi significativi di revisioni al rialzo”. Come obiettivo era stato fissato il 2,6% per il 2014 e l’1,8% per il 2015. Il rapporto debito/Pil è atteso in rialzo fino al 136,4% nel 2014, e in calo al 135,8% nel 2015.
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“La recessione avrà effetti negativi sulla politica fiscale e sul clima politico nel suo insieme, a livello nazionale ed europeo” – prosegue il rapporto – “Visto che il governo – ha scritto l’agenzia – prevede una crescita dello 0,8% per quest’anno, la contrazione dell’economia minaccia la sua forza fiscale”.
Moody’s ha inoltre evidenziato che “le attuali condizioni macroeconomiche complicano l’approvazione e l’attuazione del piano di riforme strutturali” annunciato dal governo Renzi. Il piano è “ambizioso”, ma “la lentezza dell’azione di riforma suggerisce che la popolarità del governo non si è ancora trasformata in uno slancio politico che porti ad approvare e ad attuare” un quadro più ampio di riforme.