È stato pubblicato il nuovo rapporto Taxing Wages dell’OCSE che sarebbe pronto a smentire quanto sostenuto da Renzi e dal suo governo rispetto alla tassazione sul lavoro. In Italia le tasse sul lavoro sono in crescita anche se si considera il bonus IRPEF da 80 euro. Si chiama Taxing Wages ed è un rapporto dell’OCSE che smentisce il governo Renzi, il quale, da diversi mesi sostiene e promuove l’attività dell’Esecutivo mostrando come si sono abbassate le tasse soprattutto sui redditi da lavoro dipendente.
In realtà, anche con l’erogazione del bonus da 80 euro al mese che è stato elargito a 10 milioni di dipendenti, la pressione fiscale su redditi e stipendi è in continua crescita. Il nostro Paese finisce così ai vertici della lista di Nazioni in cui le tasse sono più pesanti.
Il cuneo fiscale è salito fino al 48,2% per i single in Italia, pari alla differenza tra il costo del lavoro sostenuto dall’impresa e il salario netto percepito dal lavoratore. L’incremento è stato dello 0,4% rispetto al 2013 ed è del 12% superiore alla media OCSE (che è del 36% ed è cresciuta dello 0,1%).
L’Italia è al sesto posto tra i 34 membri dell’OCSE per tasse sul lavoro. Prima dello Stivale troviamo il Belgio con la medaglia d’oro, poi l’Austria e la Germania, quindi l’Ungheria e la Francia. I Paesi in cui invece i lavoratori sembrano tenuti in maggiore considerazione sono il Cile dove il cuneo fiscale è del 7% e, per restare nel nostro entourage, la Svizzera dove si paga il 22,2% di tasse.
E in Italia, quali contribuenti/lavoratori se la passano peggio? Le più tartassate sono le famiglie monoreddito con due figli perché hanno un cuneo fiscale del 39% circa in aumento dello 0,5% rispetto al 2013. Peggio di noi, considerando la stessa categoria di contribuenti, ci sono soltanto la Grecia, il Belgio e la Francia. Sarebbe molto meglio in questi casi vivere in Irlanda dove il cuneo fiscale per le famiglie monoreddito è del 9,9% oppure ancora in Nuova Zelanda dove si pagano soltanto il 3,8% di tasse.