Il Gruppo Finanziario Unipol ha mandato in archivio il primo semestre del 2015 facendo registrare un utile pari a 446 milioni di euro, in aumento dell’86% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’utile è cresciuto grazie all’esito positivo della gestione finanziaria e ad un tax rate del 31%contro il 33% contemplato da alcuni analisti. La raccolta è diminuita del 13,6% a 8,7 miliardi, risentendo degli effetti della cessione del ramo d’azienda ad Allianz. Per effetto di questa cessione, il calo risulterebbe pari al 9,9%.
L’utile ante imposte del comparto assicurativo è stato di 784 milioni, oltre i 589 milioni del primo semestre 2014. Al risultato hanno contribuito il ramo danni per 534 milioni danni (oltre la stima di Mediobanca a 511 milioni) e quello vita per 250 milioni (oltre la stima di Mediobanca a 212 milioni). La raccolta nel settore danni è calata a 4,082 miliardi di euro (-14,1% rispetto ai 4,753 miliardi del primo semestre 2014, -5,9% a perimetro omogeneo al netto della cessione del ramo d’azienda ad Allianz).
Anche nel settore vita la raccolta è diminuita del 13,1% a 4,62 miliardi di euro. Il combined ratio nel semestre è risultato pari al 97,2% contro il 93,8% del primo semestre 2014, peggio della previsione degli analisti di Banca Imi al 96,4% (96,7% la stima di Mediobanca Securities).
Non è andato meglio il comparto bancario del gruppo Unipol con l’utile sceso a 4 milioni di euro dai 6 milioni nello stesso periodo 2014. La raccolta diretta di Unipol Banca è diminuita a 9,78 miliardi, -2,5% rispetto al 31 dicembre 2014, ed è stata confermata una prudente politica di concessione del credito, evidenziata anche dal calo rispetto al dato di fine 2014 (-3%) degli impieghi verso la clientela a 9,129 miliardi. Il gruppo ha precisato che non sono incrementati i crediti deteriorati che restano su livelli sostanzialmente in linea con quelli di fine 2014. Il CET 1 al 30 giugno 2015 è risultato pari al 17,2%.