L’Ucraina e il Fondo monetario internazionale (Fmi) si stanno avvicinando dopo i colloqui per il salvataggio, con gli Stati Uniti e l’Europa che hanno avvertito la Russia che sono possibili ulteriori sanzioni se si intensifica la crisi dopo l’annessione della Crimea.
L’Ucraina deve risolvere i problemi riguardanti le forniture di gas naturale. Il Paese deve fare i conti con la minaccia della terza recessione dal 2008. L’Ucraina ha chiesto un prestito di 15 miliardi dollari e spera di coompletare le trattative con il Fmi velocemente.
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La politica di aiuti per la stabilizzazione della Grecia potrebbe essere un modello per l’Ucraina, come ha affermato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Si cerca un accordo preliminare con il Fmi per poi andare avanti con le procedure di prestito, con i negoziatori che torneranno a Washington per scrivere una relazione per la gestione e per il comitato esecutivo, che si riunirà nelle seguenti settimane per approvare il pacchetto di prestito. Dall’Fmi fanno sapere che all’Ucraina si chiedono delle misure da attuare prima di ricevere i fondi.
Il governo provvisorio del primo ministro Arseniy Yatsenyuk ha parlato di una contrazione economica prevista al 3% quest’anno. Il primo ministro ha annunciato le decisioni di tagliare i sussidi e i pagamenti e ha detto che è pronto per essere il più impopolare primo ministro della storia.
La situazione economica nel Paese è difficle. La moneta ucraina è precipitata del 24,8% contro il dollaro nel 2014. Il rendimento obbligazionario in dollari a 10 anni è sceso di 20 punti base.
Gli investitori sono concordi nel pendìsare che il prestito dell’Fmi arriverà, ma c’è una questione di tempi. In effetti, se il prestito arriva il mese prossimo c’è il rischio che la cooperazione con il Fmi non salverà l’Ucraina che ha bisogno di questi fondi ora.
Mentre il governo di Kiev persegue un aiuto per evitare il default, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avvertito la Russia che sta sfidando gli Stati Uniti e gli alleati. La Casa Bianca e l’Unione europea hanno imposto sanzioni ai funzionari russi e hanno minacciato mosse ulteriori.