Il mercato energetico non è l’ancora di salvataggio per il nostro paese, soprattutto se si considerano le notizie recenti relative all’Eni che deve fare i conti con un calo dell’utile del 46 per cento. Secondo Paolo Scaroni, l’ad dell’Eni, questi risultati non sono preoccupanti ma devono essere letti nel contesto della situazione europea.
Le parole esatte di Paolo Scaroni, riportate da molti giornali, sono le seguenti: “I risultati hanno risentito del contesto economico difficile in Italia e in Europa, di interruzioni di produzione in Libia e Nigeria e della caduta dei risultati di Saipem. Siamo soddisfatti dei progressi operativi ottenuti nel semestre”.
►Migliorano di molto i profitti di Generali
I primi sei mesi del 2013, l’Eni ha chiuso i conti con un utile netto di 1,82 miliardi di euro che sono il 51 per cento in meno rispetto al periodo precedente. L’utile netto adjusted è stato di 1,96 miliardi di euro, in calo del 46 per cento. La perdita di Saipem è inclusa in questi dati anche se verrà contabilizzata a partire dal secondo semestre dell’anno.
Il CdA dell’azienda, in relazione alla situazione attuale, ha proposto agli azionisti un acconto del dividendo pari a 0,55 euro per azione, che non è poco. Se la situazione economica italiana prima ed europea dopo fosse stata maggiormente soddisfacente, in questo momento l’azienda energetica non dovrebbe fare i conti con tali performance.