Il costo delle pensioni italiane, una delle voci di spesa più alte di tutto il sistema del welfare, nel 2012 è stato di 249,030 miliardi di euro, equivalenti a circa un terzo del totale della spesa pubblica totale (809 miliardi) e a quasi il 16% del Pil (1.588 miliardi).
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Per il 2013, secondo le ultime stime, tale costo è destinato ancora a salire, per arrivare a 255 miliardi di euro, che diverranno poi 262 miliardi nel 2014 e 268 miliardi nel 2015. Partendo dall’ipotesi che il Pil del paese cresca, come accade in situazioni normali, la percentuale investita per il pagamento delle pensioni di manterrebbe stabile intorno al 15,7% del Pil.
Il fatto è che, secondo quanto detto da Bankitalia, il Pil italiano, per questo 2013, dovrebbe contrarsi di circa l’1%, senza escludere la possibilità di ulteriori revisioni al ribasso, e quindi la spesa per le pensioni avrà un impatto più forte sulla ricchezza prodotta dal paese.
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E’ per questo che Antonio Mastrapascqua, il presidente dell’Inps, l’Istituto che si occupa del pagamento delle pensioni, chiede al nuovo governo, quando e se ci sarà, che tutto l’intero del welfare italiano venga rivisto, intervenendo in primis sia sul sistema della previdenza pubblica e sull’età di pensionamento, ma anche con una riforma organica che prende in considerazione tutte le varie voci di spesa.