In tema di investimenti le valutazioni attuali gli asset dei mercati emergenti risultano interessanti. Sul fronte del credito e delle valute, questi mercati sembrano offrire più rendimento a fronte di un credito migliore rispetto a quello statunitense, che appare relativamente costoso a metà marzo.
JP Morgan segnala che le obbligazioni BB dei mercati emergenti di fatto pagano più degli industriali Usa con rating singola B, riporta un’analisi di Peter Marber, head of Emerging market investments di Loomis Sayles & Company, mentre le obbligazioni investment grade dei mercati emergenti attualmente pagano circa il doppio rispetto a quanto si guadagnerebbe investendo in obbligazioni industriali statunitensi con rating analogo – circa 260 pb sopra i Treasury Usa contro 130 pb. Sul fronte azionario, i titoli dei mercati emergenti attualmente passano di mano con uno sconto sul P/E che non si vedeva dal 2004-2005: mentre negli Stati Uniti e in Europa il P/E del mercato è prossimo a 16, i mercati emergenti sono scesi a circa 10, ovvero meno dei 2/3.
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Finora il 2014 ha portato solo notizie negative per i mercati emergenti: il rallentamento improvviso della crescita cinese, il diffondersi delle proteste in Egitto, Turchia, Tailandia e la crisi in Ucraina/Crimea. Il calendario elettorale non fa che rafforzare questo clima, con il risultato che gli investitori faticano a distinguere il segnale dal rumore.
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Ma si tenga presente che i fondamentali di questi mercati sono molti diversi rispetto a dieci o vent’anni fa. Con un tasso di inflazione relativamente basso, una forza lavoro più produttiva, 8 trilioni di dollari di riserve di valuta forte e tassi di crescita tuttora più elevati di Stati Uniti ed Europa, la maggior parte dei mercati emergenti si trova in una posizione migliore, rispetto al passato, per far fronte al contesto economico stagnante. Gli investitori che accumulano asset rischiosi, quali i titoli dei mercati emergenti, nei periodi in cui risultano sfavoriti spesso sono ben ripagati nel corso del tempo quando il sentiment cede il passo a fondamentali e valutazioni. Quest’anno può essere dunque un anno interessante per incrementare gli investimenti in questi attivi.