Come avviene dopo un forte temporale, nel segmento dei mercati emergenti si sta vedendo negli ultimi giorni a una diminuzione delle tensioni che hanno portato a un vero e proprio crollo, in alcuni casi, dei listini azionari e delle rispettive valute. Una reazione talvolta sproporzionata, alimentata dall’avvio del tapering e dal pericolo di un effetto contagio proveniente dall’America Latina, Argentina in testa, spiega un report di Rbs bank. Lo scudo alzato dalle rispettive Banche Centrali, per rendere maggiormente convenienti i propri rendimenti e scongiurare un massiccio deflusso di capitali con un reverse carry-trade che sarebbe stato potenzialmente dannoso per le proprie economie interne, ha avuto effetti sul mercato dei cambi solo qualche settimana più tardi.
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E cosi, nonostante il trend di deprezzamento permanga a tutt’oggi immutato contro l’euro, il gap dai minimi registrati ad inizio febbraio per molte valute risulta già piuttosto consistente. Dando uno sguardo ai rendimenti di mercato, salvo rare parentesi, il solido contesto di risk-on continua a premiare i Periferici a discapito delle low-yield, che tuttavia si confermano su livelli storicamente molto bassi.
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