I mercati europei continuano la striscia positiva. A seguito del rimbalzo di martedì, i listini del Vecchio continente hanno aperto con scambi ancora in rialzo.
L’unica nota stonata è Milano, lievemente in rosso, mentre Parigi cresce dello 0,3%, Francoforte dello 0,1% e Londra dello 0,7%. Dopo un mese, la Borsa di Atene rimane per ora ancora chiusa e una sua riapertura è prevista solo durante i prossimi giorni: si aspetta un decreto del Ministero delle Finanze, dopo il via libera di massima della Bce.
La giornata è stata positiva anche in Oriente, dove Shanghai ha bloccato la caduta innescata con il lunedì nero durante il quale ha ceduto oltre otto punti percentuali: l’indice principale del listino della Cina continentale ha terminato la seduta con un rimbalzo del 3,44% tornando intorno a quota 3.790 punti. E’ stato un massiccio flusso di acquisti nell’ultima ora di contrattazioni a far invertire la tendenza al listino, che viaggiava in calo di oltre un punto percentuale.
A Piazza Affari non mancano i casi di Borsa. Italcementi vola al +50% dopo l’offerta tedesca di Heidelberg, trascinando tutto il comparto con Buzzi e Cementir, oltre che la holding dei Pesenti, Italmobiliare; Snam è positiva con i ricavi e l’utile in crescita nel primo semestre.
A pesare sul listino principale è però Saipem, che soffre dopo il profit warning di ieri.
Tuttavia è soprattutto alla Federal Reserve che vanno le attenzioni internazionali: il Fomc, il braccio di politica monetaria, comunica alle 20 italiane le decisioni sui tassi. Gli analisti si attendono dei toni un po’ più da ‘falco’ da parte di Janet Yellen, ma il caos legato alla Cina e il rallentamento globale delle commodity (con effetti deflattivi) ha rimesso in discussione il possibile aumento del costo del denaro già nel prossimo settembre. “Nonostante la presenza di rischi internazionali, per la determinazione della politica monetaria prevale l’evoluzione dei dati Usa, che segnala normalizzazione dell’economia”, segnalano gli analisti di Intesa Sanpaolo nella nota mattutina: la ripresa a stelle e strisce pesa di più, sul tavolo della Fed, delle incertezze esterne.