Dopo alcune settimane passate a covare sotto la cenere, negli ultimi 2 giorni la questione ucraina ha progressivamente riguadagnato il centro della scena, infliggendo danni ad un sentiment ancora scosso dallo storno della scorsa settimana.
Ieri, retail sales di marzo ben sopra attese e buoni risultati da Citigroup (+4.4%) avevano favorito un rimbalzo di Wall Street (+0.8%) grazie anche a un vertiginoso recupero nell’ultima ora di contrattazioni., spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
In generale, l’incipit dell’earning season in US è, se non brillate, accettabile. Con il primo 10% delle aziende dell’S&P 500 che ha riportato, il 57% ha battuto le stime di EPS e il 50% quelle di revenues. Peraltro, come segnalato in precedenza, la caratteristica del primo trimestre 2014 e che le stime sono davvero basse (0-1% di EPS growt Y/Y) e quindi è importante che il beat/miss ratio e i margini siano significativi (il consenso si attende comunque un EPS growth intorno al 4-6%).
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Nelle prossime ore riportano pesi massimi come Intel e Yahoo (stasera), Google e Bank of America (domani), Goldman e Morgan Stanley (giovedi) e quindi verso la fine della settimana disporremo di un campione più robusto.
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L’Asia, nonostante la crisi Ucraina non ha approfittato granche del rimbalzo di Wall Street, un po’ perche non ne aveva sofferto particolarmente lo storno (all’infuori di Tokyo), un po’ perchè sul mood hanno pesato i dati cinesi sugli aggregati monetari di marzo: new loans in forte aumento in linea con le attese (1050 bln da prec 645 e vs attese per 1000 bln) ma crescita di M2 in calo (12.1% da prec 13.2) minimo dal 2001. E’ possibile che i numeri inducano governo e banca centrale a misure straordinarie, ma recentemente le dichiarazioni delle autorità sono state improntate alla prudenza, e comunque i mercati non hanno gradito (Shanghai -1.4%).