Durante il mese scorso nel nostro Paese le immatricolazioni di nuove automobili sono state 121.736. Si tratta del 9,21% in più in confronto all’anno scorso nello stesso periodo.
Dopo circa tre anni di cali consecutivi, il trend di mercato ha fatto registrare un’inversione a dicembre dello scorso anno. Non si può ancora parlare di ripresa, bensì di stagnazione su livelli leggermente più alti in confronto a quelli dello scorso anno. Durante i primi dieci mesi di quest’anno, le immatricolazioni hanno raggiunto quasi quota un milione e 160.000, per un +4,2% in rapporto all’analogo periodo di riferimento della scorsa annata.
A cosa è dovuta questa ‘inversione di marcia’. Il Centro studi promoter non ha dubbi:
Sul miglioramento del quadro italiano ha certamente influito positivamente il rinnovato impegno di case auto e concessionari nel promuovere le vendite, ma anche, e questo è il fatto nuovo, la ritrovata capacità della domanda di reagire agli stimoli. Dato il quadro economico generale ancora fortemente negativo, le spiegazioni del fenomeno possono essere due. La prima è che gli 80 euro in busta paga di Matteo Renzi incominciano ad avere qualche effetto concreto anche sugli acquisti di beni durevoli come lʼauto. La seconda è che in un Paese, come l’Italia, in cui lʼ82,7% degli spostamenti motorizzati avviene in automobile, la sostituzione di una quota ancora modesta, ma già significativa, di auto ormai mature per la rottamazione non può più essere rinviata.
I dati, stando al Centro Studi, non sono tali pertanto da promuovere un particolare ottimismo, ma rendono in ogni caso la situazione molto più positiva. Intanto, si attende un segnale di attenzione al settore dell’auto da parte del Governo. Questo segnale agevolerebbe la prospettiva di una crescita a due cifre durante il prossimo anno.