Il Jobs Act ha cambiato qualcosa nel mondo del lavoro ma ovviamente non ha fatto i miracoli che si aspettava il governo per cui il mercato è rimasto molto instabile, così come tutto il sistema macroeconomico di riferimento. E la ripresa si allontana ancora.
Dopo un paio d’anni di promesse e speranze ci si inizia a chiedere quando si potrà dire di essere in ripresa. La risposta, per il momento, è “non ancora”. Sul mercato italiano del lavoro incide moltissimo anche la situazione greca e praticamente è scontato che non ci sarà stabilità, almeno per il momento.
L’ISTAT spiega che la ripresa economica sta continuando ma adesso ha subito una battuta d’arresto in quasi tutti i settori produttivi. Rispetto al primo semestre dell’anno la crescita è diminuita. Si parla dello 0,3% sul trimestre precedente e dello 0,1% sul primo trimestre del 2014.
> Nel 2015 la ripresa economica sarà “timida”
Ad aprile c’era stata una prima decelerazione della ripresa rispetto al trend positivo che andava avanti da febbraio. A giugno con la riduzione delle spinte deflative si parla di un ulteriore rallentamento cui seguirebbe in autunno una ripresa dei prezzi. Nel mese in corso a condizionare gli indici c’è la crisi greca.
Anche sul versante lavoro abbiamo una situazione di luci ed ombre. Non c’è stata la ripresa stabile dell’occupazione ma ci sono molti segnali positivi che fanno pensare a mesi più favorevoli in futuro, anche perché poi il numero degli occupati è rimasto sostanzialmente invariato. Si legge quindi:
La variazione positiva riflette un aumento dei posti di lavoro richiesti dalle imprese e si accompagna alla stabilizzazione del tasso di disoccupazione (con una complessiva riduzione della tensione del mercato del lavoro). L’aumento del tasso di posti vacanti, cresciuto dopo la stasi registrata nell’ultimo trimestre del 2014, ha interessato diversi comparti del settore dei servizi, tra i quali le attività finanziarie, le attività professionali scientifiche e tecniche e i servizi di informazione.