Periodicamente si allarga la frontiera del settore immobiliare con gli investitori che vanno alla ricerca di nuovi territori in cui comprare il mattone. Abbiamo già visto il caso degli arabi che vengono a cercare sconti e opportunità nel nostro paese ma la frontiera vera è l’Africa.
L’African Developmente Bank è cerca che l’Africa rappresenti il polo di espansione edilizia del futuro e negli anni prossimi sarà il ricettacolo di tantissimi investimenti stranieri, anche da parte di imprese italiane che vogliono commissioni all’estero.
La curva ascendente che a lungo ha interessato l’Asia, adesso è slittata nel sud del mondo, un po’ come si prevedeva qualche anno fa. Nei prossimi 25 anni, è questa la previsione, in Africa saranno necessari circa 300 milioni di nuovi alloggi visto che è cresciuta molto anche la domanda dei locali.
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Il caso del Kenya, in tal senso, è emblematico: a Nairobi stanno costruendo circa 150 unità abitative nuove nella periferia della città e ci sono molte aziende che puntano soprattutto sull’edilizia sostenibile. L’obiettivo, in linea teorica , è quello di costruire alloggi residenziali pubblici e di fare in modo che siano venduti a prezzi adeguati alle capacità di spesa della popolazione locale.
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I due Paesi africani che sommano la maggior parte degli sforzi edilizi sono il Kenya per l’appunto e la Costa d’Avorio. Ma è già successo in passato qualcosa del genere e molti economisti tirano perciò in ballo la case history algerina. Qui, addirittura, ogni anno si tiene una fiera dell’edilizia, cui partecipano anche molte aziende italiane per mettere in bella mostra gli investimenti possibili nel Paese.
Entro la fine del 2014, in Algeria, saranno terminati circa 2,6 milioni di alloggi con una spesa pubblica che arriva a 60 milioni di dollari. Uno sviluppo analogo si ha in Marocco ed è facile che presto ci sia il contagio con le altre realtà africane.